Vi è mai capitato di osservare le rose a capo di un filare di vigna?

Un bellissimo spettacolo che fa di un vigneto un giardino, ma vi siete chiesti se esistono ragioni diverse dall’aspetto decorativo dietro questa particolarità?

Non tutti sanno che la coltura delle rose nei vigneti, in particolare all’inizio dei filari, è una pratica utilizzata fin dall’antichità. La rosa ha, infatti, una funzione ben precisa: è una sentinella, chiamata anche “pianta spia”, in grado di prevenire le “malattie” del vigneto. La rosa è una pianta che manifesta in tempi prematuri  rispetto al filare (circa una settimana prima), i sintomi di eventuali attacchi di patologie fitopatiche e fisiopatiche, in presenza di parassiti, così come carenze minerali derivanti dal terreno. La pianta, insediata in testa ai filari, ha quindi il compito di monitorare lo stato di salute del filare, favorendo un intervento rapido del viticoltore in caso la coltivazione viticola fosse minacciata da una malattia.

Quali sono le patologie e le minacce che possono attaccare la salute di un vigneto?

1. L’ oidio, detto anche mal bianco, è il peggior nemico dei vigneti. Questo provoca un rallentamento della crescita della vite, in alcuni casi, persino la perdita del raccolto. Come tutte le malattie funginee, l’oidio si sviluppa soprattutto in presenza di scarsa ventilazione o di condizioni climatiche particolarmente umide e calde. La malattia si presenta come un pulviscolo biancastro che decolora visivamente la foglia. Per prevenire questa patologia, la vite viene trattata con lo zolfo.

2. La muffa grigia, detta anche botrite, può compromettere quantitativamente e qualitativamente la produzione. La causa scatenante è la differente predisposizione climatica annuale che favorisce un rilevante deleterio sviluppo delle infezioni. Si tratta di una malattia che, sostanzialmente, determina marciume del grappolo e, talvolta, alterazioni post-raccolta dell’uva da tavola.

3. Il marciume radicale lanoso, detta anche rosellinia necatrix, è un fungo che attacca le vigne in stato di indebolimento generale. Questo fungo insinua le radici della pianta, procurando forti necrosi e un tessuto dall’aspetto legnoso, molle e imbrunito, ricoprendola visivamente con una reticolatura “lanosa” biancastra.

4. Il tumore radicale batterico è una malattia provocata dal batterio Agrobacterium tumefaciens, che attacca in maniera aggressiva le radici e i tralci della pianta, manifestandosi con evidenti ingrossamenti del tronco. Questi derivano dall’ipertrofia e dall’iperplasia dei tessuti della pianta, che determinano l’aumento del volume e del numero di cellule, indebolendo progressivamente la pianta nel tempo.

5. I parassiti, come il ragnetto rosso e giallo.

6. La metcalfa è un insetto molto dannoso per le viti: colonizza i grappoli d’uva ricoprendoli con le sue secrezioni cerose-zuccherine, sulle quali si sviluppa poi un’abbondante fumaggine. Quest’ultima impedisce il regolare sviluppo dei germogli della vigna.

Oggi, a supporto di questa prevenzione, si utilizzano sistemi scientifici di analisi e previsioni sulla diffusione dei parassiti.

Ciononostante, vengono ancora piantate le rose in testa ai filari, in nome della tradizione contadina italiana, e anche francese.

Curiosità

In passato, soprattutto in Francia, la rosa, oltre alla sua funzione preventiva, serviva a segnalare la fine dei filari ai carri, aiutando i cavalli a fare manovra senza travolgere le colture.

Tutto intorno in un moto spasmodico sbarrava gli occhi. Tutto, meno le vigne; le quali piegandosi sotto il fardello dei grappoli, occhieggiavano di tratto in tratto, quando l’aura calda e grave muoveva appena le loro languide foglie.

Charles Dickens