I nostri vitigni occupano 4 dei 17 ettari del nostro podere, per ogni vigna abbiamo scelto il migliore appezzamento di terreno nel rispetto della biodiversità della pianta e delle sue necessità.
Sulle nostre terre abbiamo impiantato tre diversi vitigni: il Pugnitello, il Foglia Tonda e il Colorino del Valdarno.

Oggi vogliamo dirvi qualcosa di più sul Pugnitello, il tipo di uva presente nel nostro vigneto 2 Venti.

Il vigneto 2 VENTI

Il vigneto 2 Venti esprime al meglio la duplicità del terreno in cui nasce. Grazie alla sua posizione unica, gode dell’influenza della tramontana e del libeccio, venti di mare e di montagna, che esaltano le qualità e il gusto dell’antica uva di Pugnitello.

Il terreno presenta una tessitura franco sabbiosa, un suolo caratterizzato da una significativa presenza di sabbia, con una forte presenza di calcio. Il vigneto, che si estende per circa un ettaro, si trova a 160 m sopra il livello del mare, esposto a sud-nord e, nonostante la presenza del bosco, è un terroir ben ventilato.

La tecnica di coltivazione della vite è detta “a cordone speronato”, un sistema di potatura corta, ovvero adatta a viti che fruttificano su gemme poste alle base dei tralci. Una delle caratteristiche da non trascurare in questo tipo di coltivazione è la densità dell’impianto, cioè il numero di filari tenendo conto della distanza dell’uno dall’altro. È altrettanto importante la distanza del cordone dalla fila proprio perché questa caratteristica influenza la qualità dell’uva, mentre lo spazio tra le file, se concepito in modo da evitare le zone d’ombra, incide sulla quantità della produzione.

La raccolta dell’uva avviene manualmente, nel pieno rispetto della pianta, della tecnica e della tradizione passata e, come natura vuole, viene effettuata solitamente nella seconda metà di settembre. Dopo la raccolta, la vinificazione avviene secondo la fermentazione spontanea con il pied de cuve nei tini di cemento. Un pied de cuve è la base per avere buoni processi fermentativi. Il vino, poi, viene affinato in barriques di rovere francese nel primo passaggio per circa 12 mesi, per poi essere commercializzato dopo un periodo di affinamento in vetro.

Ma qual è il tipo di uva coltivata in questo vigneto?

Il Pugnitello

Nella seconda metà degli anni Ottanta, l’Università degli Studi di Firenze pubblicò delle ricerche specifiche incentrate sulla riscoperta e la valorizzazione degli antichi vitigni autoctoni; da questa analisi furono riportati alla luce diversi vitigni risalenti a un passato molto remoto, in particolare, nella zona di Grosseto e Siena, fu individuato il Pugnitello.

Il Pugnitello è caratterizzato da un grappolo piccolo e conico tronco, simile a un pugno, da cui deriva il nome. È un vitigno di buona vitalità, di esigua produttività – perciò, il suo vino è molto prezioso – e presenta un’interessante resistenza alle principali malattie parassitarie.
Una delle caratteristiche distintive è l’abbondante presenza di femminelle, ossia di germogli che nascono dalle gemme pronte dei tralci dell’anno (cacchi), quelli – per intenderci – destinati a produrre quest’uva rara.

Il vino di Pugnitello si presenta di un bel colore rosso intenso, quasi impenetrabile, con tipici riflessi violetti, col tempo si “addolcisce” verso tonalità più calde. L’esperienza sensoriale di assaggio, odorando a naso il bicchiere, regala un profumo immediato e avvolgente di frutta matura, con note di mirtillo, chiodi di garofano e tabacco. In bocca risultata vellutato con sensazioni che richiamano i frutti di bosco, sorprendente per equilibrio tra struttura e acidità. Quello di Pugnitello è un vino ben strutturato, dal sapore tanninico, ma morbido e affatto invadente, una caratteristica che dimostra la capacità del Pugnitello di invecchiare evolvendo.

Una piccola curiosità: Il Pugnitello e la cucina

A cosa possiamo abbinare il Pugnitello?

Per i curiosi e i buongustai aggiungiamo che il Pugnitello è un vino dalle grandi potenzialità, si può ben accompagnare con piatti robusti, in particolare, i secondi tipici della tradizione toscana: carni rosse, selvaggina, quali lepre e cinghiale, o il maialino di cinta senese arrosto. I vegetariani ne apprezzeranno le qualità sorseggiando il Pugnitello con i formaggi di media e lunga stagionatura, come un Pecorino di Pienza o un formaggio di fossa.

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